Stendersi al sole e lavorare sulla tintarella sembra una cosa semplice, eppure, i falsi miti sull’abbronzatura possono rovinare il risultato finale, oltre a regalarci qualche scottatura.
Raggiungere il perfetto colorito dorato si può, basta sfatate i (numerosi) falsi miti sull’abbronzatura e trovare il modo giusto per ottenere una tintarella perfettamente dorata. Il sole, infatti, regala benessere al corpo e allo spirito, ma i falsi miti sull’abbronzatura possono rendere lavorare sul colorito piuttosto complesso a causa di false credenze e consigli sbagliati che possono compromettere il risultato finale o regalarci scottature, pelle screpolata, eritemi e macchie cutanee.
Cosa sono questi falsi miti? Spesso si tratta semplicemente di luoghi comuni legati all’abbronzatura, che compromettono i risultati, rendendo la tintarella poco uniforme e duratura e che sono, soprattutto, causa principale di un’esposizione al sole poco responsabile. Dai dubbi sull’efficacia del filtri solari alle lampade abbronzanti che assicurano una pelle senza scottature, ecco tutti i falsi miti sull’abbronzatura da sfatare ORA!
1. Falsi miti sull’abbronzatura: con la protezione solare non ci si abbronza
Non c’è davvero niente di più sbagliato! Lo scopo dei filtri solari, infatti, è schermare la pelle dai raggi UV, non compromettere la tintarella. Uno dei falsi miti sull’abbronzatura più pericolosi per la pelle: senza la protezione solare, infatti, si rischiano scottature e macchie cutanee, oltre a danni più seri alla cute.
2. Il sole è un rischio per la salute
Dover utilizzare dei filtri solari per proteggere la pelle non significa certo che il sole sia dannoso. Godersi qualche ora all’aria aperta e sotto il sole, infatti, favorisce la produzione di endorfine e di vitamina D, una preziosa alleata contro l’osteoporosi. Insomma, prendere il sole con moderazione e attenzione, ci fa bene!
3. Ci si abbronza anche senza sole?
Quando arriva l’estate la prima cosa a cui pensi è l’abbronzatura. Non vedi proprio l’ora di stenderti sul lettino, rilassarti e catturare anche un briciolo di sole per rendere la tua tintarella perfetta il prima possibile. La cosa che non sai è che ci si abbronza anche senza sole. È sbagliato pensare che se si va al mare o in piscina con le nuvole non è necessaria la crema solare. L’abbronzante e la protezione sono due dei must have della stagione estiva proprio perché i raggi UV sono più potenti rispetto all’inverno e colpiscono in modo continuo tutte le parti del tuo corpo. Si pensa che per avere una tintarella perfetta non è necessario mettere la protezione ma serva solo un olio solare – questo non è vero: con la crema solare ci si abbronza. Non solo preserva il tuo corpo ma riesce a donare uniformità alla pelle e all’abbronzatura proteggendola al massimo.
4. Il sole migliora l’acne è tra i falsi miti sull’abbronzatura, ma solo a metà
Stando per molto tempo al sole avrete certamente l’impressione che la vostra pelle si asciughi e che le imperfezioni spariscano. Vero…o quasi: le ghiandole sebacee, infatti, non smettono di funzionare e ben presto potreste dover fare i conti con uno spiacevole effetto rebound. In questo caso, la soluzione migliore è proteggere la pelle con una crema solare o un gel specifico.
5. Prima di abbronzarsi è necessario scottarsi
Uno tra i falsi miti sull’abbronzatura più diffusi è quello che, per ottenere una tintarella impeccabile, sia necessario prima scottarsi. Niente di più errato! Il rossore è un segnale d’allarme, che indica la presenza di un’infiammazione e che quindi la protezione è stata insufficiente.
6. Esistono le creme schermo totale? Come funzionano?
Un falso mito sull’abbronzatura e le creme solari riguarda il cosiddetto “schermo totale”, ovvero una protezione a 360 gradi contro i raggi UVA e UVB. La dura verità, però, è che non esistono creme capaci di bloccare completamente i raggi UV e, per questo, è importante scegliere una protezione alta, ma avere la consapevolezza che il miglior modo per contrastare i raggi UV è prendere il sole responsabilmente.
7. Mettere un SPF 20 più volte è come applicare una protezione da 50+
L’SPF o sun protection factorindica quante volte è possibile moltiplicare il tempo trascorso al sole prima che la pelle si scotti. Ecco perché riapplicare la crema è importante, ma stendere più strati non significa aumentarne il fattore di protezione. Allo stesso modo, poi, utilizzare una protezione alta non significa rimanere pallide e rinunciare all’abbronzatura.
8. Indossare una maglietta protegge dal sole
Quando si parla di esposizione solare, la prima cosa da tenere sempre a mente è che non esistono scuse per non utilizzare una crema con SPF. Tra i falsi miti sull’abbronzatura, però, c’è anche la convinzione che una maglietta possa equivalere a una protezione solare: una mezza verità, ma solo se la maglietta è asciutta. In tal caso, infatti, si otterrebbe un fattore di protezione pari a 10, che scenderebbe a 2 con una maglietta bagnata.
9. Con qualche lampada solare ci si può esporre al sole senza problemi
Un grande classico quando si parla di falsi miti sull’abbronzatura riguarda la presunta protezione ottenuta attraverso una doccia solare. In realtà, la colorazione così ottenuta è molto superficiale e non attiva la melanina, esattamente come gli autoabbronzanti. A cosa servono? Semplicemente a non arrivare in spiaggia troppo pallide!
10. Sotto l’ombrellone non ci si scotta e non ci si abbronza
Credere che rimanere sotto l’ombrellone, anche se senza crema, eviterà scottature ed eritemi è uno dei falsi miti sull’abbronzatura più pericolosi in assoluto. Dall’ombrellone, infatti, filtra circa il 75% dei raggi solari e, di conseguenza, la probabilità di scottarsi è piuttosto elevata. Lo stesso vale per le giornate nuvolose: persino attraverso il cielo coperto, infatti, possono filtrare i raggi UV, senza contare che la sabbia riflette fino al 45% dei raggi ultravioletti.
Stando in acqua ci si scotta di meno
Decisamente una convinzione errata! Il sole, infatti, riesce a penetrare la superficie dell’acqua senza difficoltà e a riflettere i raggi UV. Senza contare che, generalmente, a rimanere fuori dall’acqua sono aree sensibili come viso e spalle.