Abbiamo intervistato, Nikola Drmac dermatologo e laserista presso l’Istituto Dermatologico Europeo di Milano.
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro ed ha conseguito la specializzazione in Dermatologia e Venereologia presso l’Università degli Studi di Genova nel 2008. Ha alle spalle oltre 15 anni di esperienza nell’ambito della dermatologia clinica e cosmetica. È un pioniere della laserterapia, a scopo terapeutico ed estetico, per quanto attiene a lesioni cutanee di origine infettiva (verruche, condilomi, molluschi contagiosi), come pure ad acne attiva, esiti dell’acne, rosacea, smagliature e capillari. Si occupa di fotoringiovanimento del volto per la correzione di macchie, lentiggini solari, rughe, cheratosi attiniche e tumori locali della pelle.
1) In estate quali sono gli errori più comuni e i più dannosi per la pelle che commettiamo senza saperlo?
L’errore principale è la brusca esposizione al sole sin dalla prima settimana. Il desiderio di abbronzarsi rapidamente ci porta a prendere un’eccessiva quantità di sole sulla cute completamente impreparata.
2) Molte persone credono che usare una crema con SPF basso faccia abbronzare prima, è vero?
Pensare che usare un SPF basso faccia abbronzare prima è assolutamente sbagliato. L’SPF 50+, quello più forte, non blocca lo stimolo fisiologico alla produzione di melanina. L’SPF 50+ blocca il rilascio della prima melanina, quella patologica.
3) Cosa ne pensa dei nuovi autoabbronzanti che promettono un’abbronzatura immediata? Fanno male alla pelle?
Ci sono due nuovi tipi di autoabbronzanti. Quelli stimolatori della melanogenesi, ovvero dei prodotti che sono derivati della tirosinasi e rendono la tirosinasi più pronta ad una sintesi della melanina. Il potassio caproil-tirosina è un analogo della tirosina altamente biodisponibile. Gli altri sono i coloranti, completamente non indicati per un’esposizione al sole. Sono semplici coloranti e danno anche un tocco di arancione che dal punto di vista estetico può non piacere. La maggior parte delle persone usa il diidrossiacetone (DHA) che interagisce con le cellule dello strato corneo colorandole e non protegge in alcun modo.
4) Ci sono dei trattamenti o integratori che aiutano a non scottarsi al sole? Ci sono delle routine preparatorie all’esposizione al sole?
Nel passato si usavano i beta-carotenoidi, poi si è passati agli alfa-carotenoidi. Con il tempo si è visto che la loro deposizione a livello epatico potrebbe essere dannosa, perciò adesso si utilizzano i loro derivati. Ad ogni modo siamo sempre sui metaboliti della vitamina A.
5) Qual è la routine estiva più corretta per salvaguardare la salute della nostra pelle?
Certamente una graduale esposizione al sole ed assolutamente evitare le scottature nella prima settimana, perciò deve essere usata una protezione totale (50+) che va ripetuta ogni due ore e mezza o tre ore. Le protezioni a base chimica di oggi si ossidano e dopo tre ore perdono completamente la loro capacità di protezione. Dopo una settimana i fototipi più scuri possono ricorrere ad una protezione ridotta (30+), mentre per i fototipi chiari è indicato continuare con una protezione 50+.
6) Skincare anti-age e sole, come bisogna comportarsi?
Se uno vuole parlare di anti-age non prende il sole. Anche con tutte le protezioni solari, esporsi per tempi prolungati al sole porta in maniera inevitabile alla formazione di tessuto elastosico, ossia all’invecchiamento. Chi fa invecchiare la cute sono gli UVA e le protezioni solari di oggi bloccano completamente gli UVB, ma la chimica oggi non permette un SPF/UVA che supera 30+. Ad oggi non abbiamo una protezione adeguata per bloccare completamente l’invecchiamento della pelle.
7) E allo stesso tempo, imperfezioni e crema solare, come scegliere la migliore?
La chimica ha raggiunto livelli piuttosto alti e le case farmaceutiche si sono uniformate. È rimasta una piccola differenza nel principio attivo che si va ad utilizzare. Le creme fluide sono più sicure, quelle a spray o sciolte nell’acqua termale (nebulizzanti) hanno un tasso di criticità maggiore. Se il barattolo non è ben agitato o non è stato scosso per diverso tempo, il prodotto all’interno si separa e si può spruzzare sulla pelle solo il veicolo senza il principio attivo. Sono molto frequenti le scottature dovute ad un errato utilizzo di questi spray solari, che sono comodi, ma non tanto consigliabili.
8) SPF in inverno è davvero necessario?
Dipende da dove si vive. Al sud dell’Italia, anche nel periodo invernale, è assolutamente indicato utilizzare una protezione solare. C’è da dire che oggi un cosmetico o un buon fondotinta ha dentro un SPF 30+, perciò se una donna applica al volto un fondotinta ha già una protezione solare. Applicare un fondotinta, senza ulteriore protezione solare, significa già avere un SPF 8+.