Vivere la bellezza con più spensieratezza e meno paranoie: è possibile? Per noi sì: ecco l'importanza del Movimento Skin Positivity, soprattutto nel mese di consapevolezza dell'acne
Quante volte abbiamo sentito parlare di body positive, skin positive, inclusione e di allontanare ogni forma di discriminazione? Belle parole, ma quando ogni mattina ci ritroviamo a sfogliare la bacheca di Instagram, allora sentirsi meno discriminate diventa difficile e, accettare le proprie debolezze e insicurezze praticamente impossibile.
Tutta colpa dei social? Potrebbe essere. Certamente non è facile per tutte le ragazze “normali” vedersi scorrere sotto gli occhi sederi perfetti, pelle di porcellana e labbra rifatte al punto giusto da far sembrare Madre Natura una scultrice del Rinascimento. Cosa fare dunque per prendere consapevolezza di noi stesse e accettare quello che siamo? Sconfiggere le discriminazioni un pezzettino alla volta, ecco cosa possiamo fare!
Se il 2018 ha posto le basi per trattare il tema della bellezza con maggiore delicatezza e sensibilità, il 2019 deve essere l’anno in cui tutte le belle parole che abbiamo sentito dire sul web si concretizzano diventando un vero e proprio inno alla bellezza. Basta dunque nascondere i propri volti, con o senza imperfezioni – perché diciamocelo, sono così tante le paranoie che ci facciamo che ogni ruga d’espressione diventa imperfezione. L’intento di chi parla di bellezza, cosmesi o beauty più in generale, deve essere quello di dire addio ai preconcetti! In Gucci Beauty we trust! Senza arrivare per forza di cose a quelli che potremmo definire “eccessi,” come nel caso della campagna pubblicitaria di Gucci, che strizza l’occhio agli anni ’80 e a quella che potremmo da oggi definire beauty inclusion 2.0 anche semplicemente facendosi meno paranoie.
Perché sempre più spesso diventiamo le peggiori nemiche di noi stesse; passando interminabili momenti davanti allo specchio: scrutando ogni poro, ogni imperfezione e scandagliando il nostro volto al fine di comprendere tutto ciò che di noi è sbagliato… spoiler: non c’è nulla di sbagliato, siamo tutti perfetti nella nostra unicità.
Il Movimento Skin Positivity non esclude nessuno, e nel mese della consapevolezza dell’Acne diventa necessario identificarsi in questo manifesto, che oggi più che mai è importantissimo per tutte le giovanissime e non, che si avvicinano al mondo della skin-care in maniera più consapevole; prendendosi cura di loro stesse per loro stesse (la differenza sostanziale sta in questo dettaglio).
Facciamo infine un atto di fede nei confronti di chi ci guarda, smettiamola di levigare la pelle con dozzine di filtri, fluidificando ed eliminando rossori e discromie, è arrivato il momento di aver il coraggio e di postare un selfie senza paura di quello che pensano gli altri. Facile a dirsi ma così difficile a farsi, tanto che, anche le super celebrity non trovano il coraggio di apparire senza filtri… cosa fare dunque? Combattere tutti i preconcetti di bellezza, istruire le nuove generazioni ed eliminare ogni forma di odio dai social… haters gonna hate? Sì ok, ma adesso anche basta!
Ne sanno qualcosa personaggi del calibro di Kendall Jenner e Lorde: entrambe soffrono di acne e più volte si sono dovute difendere da commenti acidi e feroci da parte dei propri follower. E se personaggi pubblici “abituati” ad essere sempre sotto la lente d’ingrandimento soffrono di tali comportamenti, cosa possono i “comuni mortali”? In questi casi il bullismo – si perché di bullismo si tratta – si amplifica, arrivando ad avere ripercussioni enormi… stiamo esagerando penserete voi, ma in fondo sapete che non è
così.
Quindi cosa fare?
Abbracciare la nostra diversità – che diventa un valore aggiunto, un
segno di unicità e bellezza –
avere rispetto della nostra pelle, farsi meno paranoie e sapere nel profondo del nostro cuore, che nessuno è perfetto, tutti siamo bellissimi e infine… che bisogna veramente farsi meno paranoie! Dedicarsi a ciò che ci fa stare bene, prenderci cura della nostra pelle e della nostra bellezza – non solo quella esteriore, ma soprattutto quella interiore – e ricordarci sempre che possiamo stare benissimo con noi stessi, se solo ci crediamo in prima persona.