Intervista con Anna Beduschi, marketing manager dell’app di meditazione Petit Bambou

by 7 aprile 2022
Intervista con Anna Beduschi, marketing manager dell’app di meditazione Petit Bambou

Abbiamo intervistato Anna Beduschi, Marketing Manager di Petit Bambou. Petit Bambou è un’app di meditazione disponibile in 6 lingue utilizzata da 8 milioni di utenti nel mondo. Al suo interno è presente un catalogo di meditazioni guidate che coprono diversi temi come sonno, gestione dello stress e fiducia in se stessi..

1. Ciao Anna, grazie per averci dato la possibilità di intervistarti . Ci racconti da dove nasce l’idea dietro il progetto “Petit Bambou”?

Petit Bambou nasce dall’idea di Benjamin Blasco e Ludovic Dujardin di rendere accessibile a quante più persone possibile lo strumento che più di tutti era riuscito a portare equilibrio nelle loro vite, la meditazione mindfulness. Per farlo, hanno deciso di utilizzare lo smartphone, l’oggetto che, diventando un estensione del nostro corpo, è presente in ogni aspetto della nostra vita, non sempre in modo positivo.

Grazie alla app Petit BamBou, lo smartphone diventa un alleato del nostro benessere mentale, sempre a portata di mano, perché il problema non è la tecnologia, bensì l’uso che ne facciamo. Dal 2014 ad oggi sono 9 milioni gli utenti che meditano con Petit BamBou, in 6 lingue diverse, da ogni parte d’Europa e del mondo.

2. C’è un significato particolare dietro al nome “Petit Bambou”?

Petit Bambou è il nome del vecchio saggio che ritroviamo nel logo e che rappresenta la saggezza che si nasconde dentro ognuno di noi. Petit BamBou sono i due fondatori, il team e tutti coloro che decidono di approfondire la conoscenza di se stessi. Nel nome sono racchiusi due dei valori fondanti del brand, vale a dire l’umanità, che sta nel non prendersi mai troppo sul serio, e la resistenza, una caratteristica tipica del bambù, una pianta flessibile che si piega ma non si spezza, nemmeno di fronte alle tempeste. Questi sono due dei valori che speriamo di trasmettere a chi decide di iniziare a meditare con la nostra app.

app petit bambou

3. Che differenza c’è fra meditazione e mindfulness?

Meditazione è un termine più generico. Esistono diversi tipi di meditazione che trovano le loro origini nelle diverse tradizioni filosofiche e religiose. La mindfulness è una pratica che trova le sue radici nella tradizione buddista, rielaborata in chiava laica a partire dagli anni ’70, negli Stati Uniti, quando si è iniziato a studiarne i benefici con un approccio scientifico.

4. Quali sono i maggiori benefici che la meditazione può dare?

Sono stati condotti diversi studi scientifici che hanno dimostrato la capacità della meditazione, se praticata con costanza, di ridurre stress e ansia, migliorare la qualità del sonno, la capacità di concentrarsi e di processare informazioni. Inoltre, ci aiuta a sviluppare una forte intelligenza emotiva, che ci rende più forti nelle situazioni di dolore e più presenti nelle situazioni piacevoli della vita.

5. Pensi che la meditazione possa contribuire ad una crescita personale? Se sì, come?

Si, credo che sia un potente strumento per la nostra crescita personale, perché, aiutandoci a calmare la mente, ci offre l’opportunità di osservare con maggiore lucidità i nostri pensieri e di concentrarci solo su quelli che possono portarci valore.

Ad esempio, quante volte ci capita di far entrare nella nostra testa affermazioni come “Non sono in grado”, “Capitano sempre tutte a me”, facendoci condizionare? Sono affermazioni utili? No, e tantomeno veritiere, quindi è importante, anche attraverso la meditazione, lasciargli meno spazio, per lasciarne di più alle nostre risorse positive. Invece di ripeterci “Non sono in grado”, impariamo a dire “Stavolta non sono riuscita ma ho imparato molto”, questo migliorerà la qualità della nostra vita e ci farà crescere. La meditazione cambia la nostra prospettiva.

6. A chi suggerisci di intraprendere la pratica della meditazione?

A tutti, indipendentemente da sesso, età o credo religioso. Raggiungere una maggiore consapevolezza di noi stessi è un regalo che tutti dovrebbero farsi. Molti iniziano a meditare perché sono molti stressati o in ansia e sono alla disperata ricerca di qualcosa che li faccia stare meglio. Va benissimo, però il mio consiglio è di iniziare indipendentemente dallo stato mentale in cui ci si ritrova, perché meditare significa attivare la “modalità essere”, ed ogni momento è quello giusto per farlo.

7. Ci sono ancora molti preconcetti sul mondo della meditazione, come state pensando di superarli?

Vogliamo allontanare l’idea che la meditazione sia una cosa da fricchettoni o che si possa praticare solo sulle montagne del Tibet. Per farlo, stiamo cercando di utilizzare un tipo di comunicazione più ironica, etica, e vicina alle esperienze reali che viviamo nel quotidiano, mostrando, ad esempio, che per dedicare qualche minuto al proprio benessere mentale si può anche essere seduti in metropolitana, concentrandosi sul proprio respiro invece che sui social media. Una volta che le persone lasciano andare i preconcetti e si buttano in questa nuova esperienza, si rendono conto di cosa sia realmente la meditazione e non abbandonano più la pratica.

8. Qual è il punto cardine della meditazione?

Riuscire a portare l’attenzione al momento presente, anche se i nostri pensieri ci portano costantemente nel passato o nel futuro. Per farlo, dobbiamo dirigere la nostra attenzione alle sensazione del nostro corpo e al respiro, distanziandoci dai pensieri. La mente continua a vagare, quindi nell’arco di pochi minuti ci capiterà di dover riportare l’attenzione nel momento presente molte volte, ma non importa, l’importante è continuare a farlo con gentilezza nei propri confronti.

9. Che consigli daresti a quelli che vogliono iniziare a meditare ma hanno paura di farlo?

Innanzitutto, consiglio di non mollare se all’inizio si percepiscono delle difficoltà a meditare, come, ad esempio, irrequietezza o noia, o se non si percepisce nessun beneficio immediato. Questo è perfettamente normale e bisogna darsi tempo. Il secondo consiglio è quello di rimanere sempre curiosi e aperti nei confronti di questa esperienza, per assaporare ogni momento e ogni respiro. Personalmente, questa apertura mi ha dato modo di scoprire molto di me stessa e spero possa essere lo stesso anche per voi.

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