Nessuna donna potrebbe fare a meno del fondotinta per uniformare e levigare l’incarnato, ecco perché la sua storia affonda le radici nell’Antico Egitto e attraversa mode e secoli!
È il cosmetico a cui nessuna donna può rinunciare e la storia del fondotinta lo conferma: le sue origini, infatti, sono davvero antichissime e, sebbene mode e tendenze siano cambiate di molto nel corso dei secoli, la pratica di uniformare l’incarnato con una base viso risale addirittura all’Antico Egitto.
La storia del fondotinta, poi, è fatta soprattutto di consistenze e colori: dalle polveri bianchissime usate nel Medioevo fino alle pomate lucide con oli e farine del Settecento, il fondotinta come lo conosciamo oggi è un’invenzione del XX secolo e precisamente del 1906, quando Shiseido lanciò la prima polvere viso color carne. La popolarità di questo cosmetico, poi, fu legata soprattutto alle grandi dive del passato: tutte le donne, infatti, volevano la pelle perfetta di Elizabeth Taylor e Marilyn Monroe, motivo per cui la storia del fondotinta si lega indissolubilmente a quella del cinema e delle dive di Hollywood.
E oggi? Ormai prodotto fondamentale per qualsiasi makeup, la storia del fondotinta è giunta a una nuova e importantissima svolta, ovvero, accontentare le esigenze di tutte le donne, esaltando bellezza e diversità.
Le origini del fondotinta e la sua storia
La storia del fondotinta affonda le sue radici nell’Antico Egitto e si lega, naturalmente, a Cleopatra, che era solita schiarire la pelle del viso con della polvere di caolino, un’argilla naturale capace di rendere la carnagione davvero bianchissima. Addirittura, le donne dell’Impero Romano iniziarono a utilizzare la polvere di gesso mischiata a del miele per sbiancare la pelle più facilmente. Per molto tempo, infatti, la bellezza è stata sinonimo di pelle candida e diafana, specialmente durante il Medioevo, quando una carnagione chiara significava origini nobili o borghesi. Per secoli la storia del fondotinta fu legata proprio all’ossessiva ricerca di una pelle color madreperla, la nuance più in voga nel Settecento e ottenuta con un misto di pomate lucide e collose, oli, farine e burro di cacao.
La percezione del trucco e del fondotinta fu completamente stravolta nel 1800, quando il makeup divenne una prerogativa del teatro e della prostituzione e perciò osteggiato dalle autorità. Progressivamente, poi, le donne iniziarono a preferire un colorito più sano e naturale, da contrapporre al pallore tipico dei secoli precedenti e ormai legato alla tisi.
La rivoluzione degli inizi del Novecento
La storia del fondotinta cambiò solo agli inizi del Novecento, quando per la prima volta Shiseido lanciò un’inedita polvere per il viso color carne a base di oli, fondamentali per un effetto uniformante e levigante long lasting. Con l’avvento del cinema muto, l’uso del fondotinta fu progressivamente sempre più necessario per il grande schermo: a questo scopo, Max Factor creò il primo trucco viso semi-liquido a base di vaselina per le attrici del cinema, ricreando finalmente un effetto più naturale. L’ennesimo cambiamento nella storia del fondotinta avvenne negli anni Cinquanta, quando l’avvento del cinema a colori rese necessario commercializzare prodotti adatti alle casalinghe, che volevano apparire come le dive del cinema.
La prima collezione di fondotinta fu proposta da Max Factor, che realizzò dei prodotti in polvere, comodi e pratici anche per un ritocco prima di cena. I Pan-Cake, infatti, erano a base di talco e conquistarono letteralmente le consumatrici, mentre i Crème Puff furono la prima versione compatta dei fondotinta. Il primo fondotinta liquido della storia – creato per correggere le imperfezioni delle gambe e non dover portare le calze – venne invece realizzato da Coty nel 1952, che per la prima volta mise in commercio Instant Beauty, una formulazione leggera e senza vaselina.
La storia del fondotinta nella seconda metà del Novecento
Con il cambiamento della società a partire dagli anni Sessanta, venne rivoluzionata anche la forza lavoro, che iniziò ad essere composta anche da moltissime donne. Furono ben presto necessari, perciò, fondotinta facili e veloci da stendere: il primo fu il fondotinta compatto proposto da Shiseido, che prometteva un finish perfetto in un solo gesto.
Molto diversa la storia del fondotinta negli anni Settanta, quando divenne necessario creare prodotti a lunga tenuta, capaci di resistere non solo durante il lavoro, ma anche durante il divertimento, tanto che Shiseido sviluppò un prodotto “wateroproof” ante litteram, capace di resistere al sudore. Negli anni Ottanta, il fondotinta iniziò ad essere un prezioso alleato anche per correggere alcune imperfezioni, come la lucidità e l’eccesso di sebo, dando vita alla prima formulazione seboassorbente di Shiseido.
Il fondotinta 2.0 per esaltare la bellezza di tutte le donne
La storia moderna del fondotinta ha definitivamente consacrato questo cosmetico a fondamentale per la realizzazione di qualsiasi makeup. È decisamente cambiato, però, il significato del trucco stesso e, di conseguenza, l’uso di questo prezioso tipo di prodotto: da tempo ormai, il trucco non ha più un valore correttivo, ma è diventato lo strumento perfetto per esprimere la propria personalità ed esaltare la bellezza di ogni viso.
Non sorprende, perciò, il sempre maggior numero di shades proposte dai brand cosmetici, perfette per esaltare le peculiarità di ogni singolo incarnato, prendendosi cura al contempo delle più comuni problematiche della pelle. Indubbiamente, poi, le tendenze trucco degli ultimi anni si sono indirizzate verso look sempre più naturali, lasciando trasparire anche imperfezioni cutanee come acne, vitiligine e lentiggini. Insomma, la storia del fondotinta è sempre più inclusiva, rendendo questo cosmetico il miglior alleato possibile per esaltare la bellezza di tutte le donne, al di là dei canoni estetici.