Squalene, la sostanza derivata dallo squalo che rivoluziona la skincare esiste anche in versione bio. Non serve uccidere gli squali per creare cosmetici di qualità e funzionali, la natura, pensa proprio a tutto.
Lo squalene è una delle sostanze più pregiate tra quelle utilizzate nella produzione di creme, sieri o rossetti. L’utilizzo di questa sostanza apporta numerosi benefici all’epidermide in quanto ha un’azione lenitiva, idratante e protettiva. Lo squalene infatti è una delle componenti principali del sebo, la sostanza che si trova nella parte più superficiale della pelle ed impedisce l’evaporazione dell’acqua dagli strati sottostanti favorendo quindi l’idratazione. Lo squalene ha una peculiare azione anti-age che l’ha consacrato negli ultimi tempi come uno degli ingredienti più richiesti e dunque sfruttati dall’industria cosmetica. Bisogna inoltre fare una precisazione, lo squalene o squalano che dir si voglia, viene estratto dal fegato dello squalo, ogni anno infatti si verifica un’uccisione di massa di questi imponenti animali marini proprio per le necessità dell’industria. Questa sostanza nell’ultimo periodo viene sintetizzata anche da alcuni oli vegetali come l’olio di argan, quello di girasole o d’oliva ma il costo aumenta di circa il 30%, lo squalene vegetale è molto più efficace e funzionale rispetto a quello di origine animale. Non è semplice individuare attraverso l’inci la derivazione dello squalane, se si tratta di un prodotto di origine animale o vegetale perciò si consiglia di acquistare solo cosmetici con valide certificazioni eco-friendly o vegan, così da essere sicuri della qualità e dunque dell’effettiva efficacia del prodotto.
Squalene: cos’è e dove si trova
Scientificamente lo squalene può essere classificato come un idrocarburo triterpene, ha un peso molecolare inferiore a quello dell’acqua proprio per questo motivo viene trovato in alte quantità all’interno del fegato degli squali in quanto contribuisce a sostenere la massa dell’animale e assicurare la spinta idrostatica necessaria per farlo muovere. Tutti gli essere umani producono in misura variabile lo squalene, negli essere umani è una parte costitutiva del sebo. Inoltre, si trova anche in numerose specie vegetali, tra le più ricche di squalene ci sono l’amaranta, la crusca di riso, germe di grano ed anche le olive. Sono moltissimi gli utilizzi nell’industria dello squalene, non si trova infatti solo all’interno dei cosmetici ma viene utilizzato anche per la produzione dei vaccini, negli anni però le controversie relative all’utilizzo di questa sostanza e ai possibili effetti collaterali ne hanno ridotto drasticamente l’uso in tale ambito, soprattutto per la stretta correlazione tra la sostanza e la sindrome del Golfo che colpiva coloro che avevano fatto il vaccino anti-antrace. Lo squalano viene utilizzato in forma diversa da quella presente in natura, tramite un processo che si chiama idrogenazione – vengono rotti i doppi legami che lo costituiscono così il prodotto è più stabile e si conserva in maniera più longeva.
Squalene nei cosmetici
Lo squalano viene utilizzato per la produzione di cosmetici di altissima qualità, si tratta infatti di una sostanza particolarmente pregiata. I benefici sulla pelle sono molteplici, in particolare l’azione idratante è particolarmente apprezzata. Essendo questa sostanza una delle componenti del sebo contribuisce infatti a mantenere inalterato lo strato idro-lipidico della cute regalando un aspetto sano e idratato impedendo all’acqua di evaporare. La sua azione protettiva è particolarmente potente, impedisce infatti che gli agenti patogeni possano aggredire la pelle, ha anche un’azione antiossidante in quanto contrasta i danni causati dai radicali liberi e ritarda l’invecchiamento cutaneo proteggendo la pelle dagli effetti dannosi dei raggi UV: il foto-invecchiamento è una delle cause principali della formazione delle rughe e delle macchie della cute. Non a caso la Regina d’Egitto Cleopatra si dice utilizzasse una crema a base di olio d’oliva, ricco di squalene e, latte d’asina per preservare la sua naturale bellezza. L’azione anti-age è dovuta al fatto che col tempo la pelle perde la sua naturale elasticità a causa della minore quantità di sebo prodotta dalle cellule cutanee, apportando questa sostanza grazie all’utilizzo topico di sostanze a base di squalene, l’invecchiamento viene ritardato e la pelle appare più soda e compatta, molto più tonica e liscia.
Squalene contro l’acne
L’utilizzo di prodotti a base di squalene sulle pelli acneiche viene sconsigliato per diversi motivi, innanzitutto perché questa sostanza viene classificata come comedogenica perciò favorisce la comparsa di impurità e brufoli peggiorando la situazione delle pelli miste a tendenza acneica. Il sebo infatti in coloro che hanno questa tipologia di pelle viene prodotto in quantità eccessiva occludendo i pori e causando la maggior parte delle impurità, ragion per cui si sconsiglia l’utilizzo di creme o sieri a base di squalene. Chi non volesse rinunciare all’azione lenitiva ed emolliente di questo prezioso ingrediente, dovrebbe utilizzare le creme o il siero che lo contengono nelle zone dove si avverte particolare secchezza facendo attenzione a non insistere sulla zona T dove si presenta la maggior parte delle impurità. L’utilizzo di prodotti a base di squalene dovrebbe essere immediatamente sospeso ove si verifichino reazioni allergiche o un peggioramento dell’acne.
Come si estrae lo squalene
In Europa, un continente dove la produzione di olio d’oliva è particolarmente importante, si è portati a pensare che la produzione di squalene derivi interamente dai processi di lavorazione delle olive, in realtà, non è proprio così. Per motivi economici infatti una grande maggioranza dello squalene presente all’interno dei prodotti cosmetici è di origine animale. Ogni anno infatti si registra una strage di squali dal cui fegato viene estratta questa sostanza, tanto che delle 60 specie che vengono catturate, 26 sono in via d’estinzione. Recenti studi hanno scoperto delle tecniche moderne per estrarre lo squalene attraverso dei processi di nano-chimica da piante come la canna da zucchero. In genere, i cosmetici che contengono lo squalene vegetale oltre ad avere le certificazioni necessarie sulla confezione, presentano la nomenclatura Insaponificabile di seguito dal nome latino della pianta da cui viene estratto, in genere girasole o oliva.
Effetti collaterali e precauzioni
Lo squalene utilizzato nei cosmetici e dunque per uso topico, viene di solito ben tollerato dall’essere umano, a parte rari casi di reazione allergica da parte di pochi soggetti. Questa sostanza è molto leggera e quindi si assorbe velocemente all’interno della cute senza lasciare residui oleosi, il comfort che regala sulla pelle è uno dei motivi per cui viene utilizzato sempre con maggior frequenza nei cosmetici. Utilizzando lo squalene sulla pelle non sono stati registrati ulteriori effetti collaterali, anche se si consiglia di sospendere l’utilizzo dei prodotti che lo contengono ove si dovesse avvertire prurito oppure un rossore diffuso sulla pelle.