Viene denominata crioterapia la antichissima pratica utilizzata già dagli antichi greci che prevede l'utilizzo del ghiaccio come metodo di cura.
Il termine crioterapia deriva dal greco antico è significa appunto cura con il freddo. Inizialmente, esattamente come al giorno d’oggi, utilizzare acqua fredda e ghiaccio su traumi, ferite e ecchimosi era considerata una pratica estremamente efficacie. Tuttavia solo negli ultimi decenni questa tipologia di trattamento è stata sviluppata a seguito di numerosi studi che hanno condotto il mondo gli esperti a comprenderne ancor meglio i vantaggi. Infatti, in base ai risultati ottenuti dai numerosi esperimenti effettuati, si è potuto sostenere che le potenzialità terapeutiche del freddo possono essere sfruttate per trattare e curare patologie e disturbi di diverse tipologie. Nello specifico, questa terapia è stata studiata con attenzione da medici e specialisti che ne hanno constatato i benefici sul corpo e su determinate patologie in ambito prettamente dermatologico. Se inizialmente si pensava che la crioterapia fosse utile esclusivamente per febbre, traumi muscolari e contusioni, negli ultimi decenni si è scoperto quanto questa possa essere efficacie anche su angiomi, melanomi, acne, verruche e molto altro.
Benché ad oggi la crioterapia sia una pratica largamente diffusa nel mondo cosmetico e della bellezza, è opportuno specificare che essa non rientra tra le tecniche di medicina tradizionale. Dunque, attualmente, essa viene impiegata quasi esclusivamente nel mondo del benessere o per trattare patologie di natura dermatologica.
Cos’è la crioterapia
Con il termine crioterapia o criosauna si intende una terapia del freddo (che nello specifico sfrutta l’effetto dell’azoto liquido) con la quale si interviene su malattie e disturbi. Lo scopo per il quale viene eseguito questo trattamento è quello di abbassare il più possibile la temperatura corporea per stimolare la vasodilatazione oppure, nel caso di patologie cutanee, congelare e bruciare il tessuto.
Nel campo medico ed estetico, la crioterapia viene impiegata per ottenere molteplici risultati:
- trattare patologie cutanee e non come (ambito dermatologico): acne, condilomi, couperose, alopecia, emorroidi, acne, fibromi, lentiggini, cheratosi, angiomi o eliminare verruche e funghi;
- modellare il corpo (nei centri specializzati nella cura e nel benessere generale): tonificare i muscoli, facilitare la perdita di peso svolgendo una funzione di liposuzione non chirurgica.
In base alle necessità del paziente o del soggetto che si sottopone a tale trattamento, la crioterapia può essere eseguita sfruttando un cilindro di metallo nel quale, grazie all’utilizzo dell’azoto liquido, la temperatura viene abbassata da -60° fino a -180°, oppure, utilizzando piccoli macchinari che prendono il nome di bacchette chemioterapiche al fine di intervenire su aree specifiche e localizzate.
Crioterapia estetica per il viso
Sempre più negli ultimi anni, la crioterapia è stata impiegata nel campo dermatologico per curare lesioni della pelle e patologie che la colpiscono. Tuttavia, gli specialisti hanno sviluppato delle particolari tecniche di applicazione della crioterapia per contrastare e alleviare i segni del tempo che si manifestano sul viso, eliminare cicatrici e piccole macchie brune dovute all’invecchiamento, conferire all’ovale un aspetto pieno e levigato, rendere la grana della pelle maggiormente omogenea e luminosa e molto altro ancora. Questa tipologia di trattamento beauty prende il nome di criofacciale ed ha lo scopo di rimuovere efficacemente lo strato superficiale di cellule morte che si depositano sul viso. Inoltre, impiegando questa tecnica, è possibile stimolare il ricambio cellulare e la produzione di collagene. Il trattamento viene eseguito da esperti in quanto, portando la zona del viso a basse temperature, vi è il rischio di danneggiare i tessuti sensibili e gli organi nelle immediate prossimità. Il trattamento professionale si sviluppa principalmente in tre fasi:
- il paziente viene fatto accomodare all’interno di una stanza dotata dello specifico macchinario. Una volta posizionato il personale farà in modo che, i tubi dai quali verrà emanato il freddo, siano collocati nella giusta area del volto che si intende trattare;
- lo specialista avvia il macchinario prestando attenzione che i tubi ruotino correttamente in maniera circolare. Durante questa fase è essenziale prestare molta attenzione al funzionamento del dispositivo. Infatti, la mancata rotazione delle tubature produrrebbe un getto continuo che creerebbe lesioni e ferite sulla pelle;
- una volta assicuratisi che la macchina funzioni in maniera corretta, il paziente dovrà mantenere la posizione per un massimo di 8 minuti;
Al termine del trattamento la pelle apparirà immediatamente più liscia e luminosa. La grana sarà immediatamente più compatta e l’ovale avrà un’aspetto complessivamente più tonico e riposato. Al contrario di quanto si possa pensare la pelle non presenterà alcun tipo di rossore e non risulterà disidratata.
Crioterapia e cellulite
La crioterapia è impiegata all’interno di centri specializzati per il trattamento della cellulite. Il freddo, infatti, è un ottimo alleato per bruciare calorie (fino ad 800 in un’ora) ed aumentare il battito cardiaco. Per questa ragione sempre più donne utilizzano questo trattamento per:
- alleviare gli inestetismi della cellulite;
- favorire l’eliminazione dei liquidi in eccesso;
- eliminare gli accumuli di adipe localizzati;
- stimolare la produzione di collagene;
- eliminare il cosiddetto effetto buccia d’arancia che coinvolge in particolar modo gambe e glutei.
Questa tipologia di trattamento risulta particolarmente efficacie poiché, grazie all’esposizione del corpo ad una bassa temperatura (variabile tra i -60° e i -180°), questo mette in atto un’azione difensiva. Il risultato: la circolazione sanguigna viene notevolmente stimolata, il sistema nervoso centrale, il sistema endocrino, il sistema immunitario, il metabolismo vengono sollecitati e la vaso dilatazione viene naturalmente favorita. In questo modo il corpo trae un vantaggio completo e prolungato nel tempo. Tuttavia, affinché il trattamento anti cellulite possa definirsi realmente efficacie, esso deve essere ripetuto con costanza mettendo a punto con uno specialista un piano di sedute a cadenza regolare. Come è stato studiato, infatti, stimolando periodicamente il corpo e la circolazione tramite la crioterapia (analogamente ad una normale attività sportiva) l’organismo faciliterà l’eliminazione dei liquidi evitando che essi si depositino nelle zone generalmente interessate dalla cellulite (cosce, glutei, ginocchia, braccia e pancia).
Per eseguire un trattamento anti cellulite efficacie e duraturo nel tempo è necessario:
- rivolgersi ad un centro specializzato in crioterapia per studiare insieme ad uno specialista un programma mirato al raggiungimento del proprio obbiettivo di bellezza;
- svolgere le immersioni all’interno del cilindro dell’azoto liquido ad una temperatura graduale da – 60° a – 180° in maniera controllata;
- perpetuare l’immersione per un tempo variabile da 3 a 5 minuti in base alle necessità e alle indicazioni dello specialista;
- ripetere il trattamento di crioterapia per trattare la cellulite almeno una volta a settimana (tempistiche da concordare con un professionista che se ne occupa).
Crioterapia verruche
Nei diversi ambiti di applicazione dermatologica, è stato ampiamente dimostrato che la terapia del freddo possa essere una soluzione realmente efficacie. Nello specifico, questa tecnica viene impiegata per trattare le verruche che coinvolgono la zona plantare, la zona periungueale o le cosiddette verruche volgari così come altre problematiche tra cui:
- cheratosi: seborroica e di altre tipologie;
- diverse forme di lentigo;
- lesioni tumorali: carcinoma spinocellulare, basalioma, malattia di Bowen e altre;
- fibromi penduli: di piccole dimensioni;
- lesioni acneiche (viso e corpo): cicatrici dovute alle imperfezioni generate dall’acne, arrossamenti e grana eterogenea;
- angioma piano anche detto angioma rubino;
- condilomi acuminati: che interessano le zone genitali o anali;
- lesioni cheloidali.
In base alla patologia dermatologica da trattare lo specialista potrà utilizzare diverse tecniche e soluzioni. Tra le più comuni in questo capo rientrano indubbiamente:
- crioterapia dermatologica a spruzzo anche conosciuta come tecnica spray: nella zona interessata dall’affezione cutanea, il macchinario rilascia (ad una distanza piuttosto ravvicinata) uno spruzzo di azoto liquido. Questo consente di agire in maniera mirata sul problema evitando infezioni e problematiche post-trattamento. Questa è la tecnica più usata per il trattamento delle verruche sulle mani, viso e zona plantare;
- crioterapia dermatologica con bastoncino anche conosciuta come tecnica dipstick: questa tecnica prevede l’utilizzo di un bastoncino (simile ad un cotton fioc) sulla cui estremità viene posto un batuffolo di cotone imbevuto di azoto liquido. Benché la dipstick sia piuttosto diffusa, risulta decisamente meno precisa della precedente ed espone il paziente ad un maggior rischio di infezione;
- crioterapia dermatologica con sonda anche conosciuta come cryoprobe: per eseguire questo trattamento vengono impiegate delle speciali sonde imbevute di azoto liquido. Queste vengono poste a diretto contatto con la zona delle cute da trattare affinché il trattamento agisca direttamente sull’affezione. Utilizzando le sonde è possibile garantire una maggior penetrazione del freddo.
Rischi della crioterapia
Alcuni studi clinici hanno fatto emergere talune criticità per quanto riguarda l’utilizzo improprio della crioterapia. Infatti, i centri specializzati devono richiedere obbligatoriamente al soggetto che si sottopone un certificato medico redatto da uno specialista che attesti il buono stato di salute. Questo avviene poiché, l’esposizone prolungata, seppur in un tempo piuttosto breve, a temperature molto basse potrebbe danneggiare la pelle ma anche gli organi. Nello specifico, i rischi e le controindicazioni della crioterapia sono:
- possibilità di insorgenza di emicrania;
- possibilità di peggioramento del dolore articolare o muscolare già presente;
- orticaria da freddo: che si manifesta con sfoghi cutanei, arrossamenti, prurito persistente, eczema ecc…;
- pannicolite: infiammazione del grasso sotto cutaneo che si manifesta con l’Insorgenza di noduli sottocutanei eritematosi e dolenti, febbre, dolori articolari localizzati principalmente negli arti inferiori;
- difficoltà digestive: sebbene le sedute di crioterapia debbano essere effettuate esclusivamente a stomaco vuoto per evitare questo problema, la problematica potrebbe manifestarsi anche a distanza di diverse ore dal trattamento;
- ictus amnesico: ovvero una improvvisa e transitoria perdita di memoria che scompare spontaneamente entro qualche ora. Il paziente potrebbe altesì lamentare una mancanza di memoria relativa esclusivamente alla durata dell’ictus;
- dissezione dell’aorta addominale: caso piuttosto grave e raro nel quale l’aorta subisce una lesione che conduce alla sua lacerazione;
- gonfiore: diffuso o localizzato che può colpire tutto il corpo;
- comparsa di bolle e escoriazioni.
In generale, i soggetti che manifestano una maggiore sensibilità al freddo, coloro i quali sono affetti dalla malattia di Raynoud e le persone affetta da arteriopatite devono evitare di sottoporsi a questa tipologia di trattamento. Infatti, il rischio è che possano verificarsi ischemie tissutali, spasmi vascolari e problematiche similari che coinvolgono il sistema cardiocircolatorio. Analogamente anche i bambini al di sotto dei 6 anni di età non posso svolgere sedute di crioterapia.